E POI…
Chiuse le braccia
le strinse attorno al petto…
Voleva imprigionare
il dolore lancinante che sentiva nelle ossa.
Straripava da ogni poro
nulla e nessuno poteva placarlo.
Un abisso vorace ingoiava la vita.
Stava là ferma, immobile e muta…
Una statua di sale.
Niente lacrime, come fosse di pietra.
Come quelle statue di marmo che decorano i palazzi .
La Cariatide guardiana.
Diceva adesso è finita.
Quel peso l’opprimeva…
Un macigno dentro al petto…
Una lancia conficcata nel cuore.
E poi, si e poi … un urlo dolente straziante…
Quasi fosse di belva inumano invase la stanza.
Tremarono le pareti, il tempo si fermò.
E poi… e poi … non ricordava più, era contrita e basita.
Come se l ‘avessero strangolata…
Un urlo…un lamento sordo e raccapricciante…
Con quel dolore latente che sprigionava un martirio.
E’ passato il tempo…
Urla voci e lamenti coperti da polvere ristagnata …
Brividi e tremiti percorrevano l’essenza.
L’ urlo lo sento ancora dentro…
E’ rimasto a marcire.
Rimarrà lì… a ricordare.
E poi… si e poi verrà la morte e negli occhi
troverà ancora quello
La follia, la pazzia, la paura, il dolore mai estinto .
Desirè kariny 18 Agosto 2016